mercoledì 18 settembre 2013

Master Risorse Umane Roma

Master Risorse Umane Roma

Il Master Risorse Umane Roma ideale per eccellere come professionista delle risorse umane sul mercato del lavoro globale. Eccellenza formativa, stage, opportunità professionali e di networking su scala internazionale.

Roma, ottobre 2013. La Rome Business School dà il via al Master in International Human Resources Management. 

Questo percorso formativo ha come obiettivo quello fornire tutte le necessarie conoscenze, competenze operative e opportunità professionali e di networking su scala globale, a chi desidera divenire un operatore delle risorse umane.

A completamento del corso, i partecipanti saranno infatti in grado di definire una complessa strategia di gestione delle risorse umane all'interno di organizzazioni imprenditoriali e no profit, pianificare e implementare un programma di selezione e reclutamento, gestire i piani e le azioni di formazione, di sviluppo e di valutazione del personale, impostare i sistemi di compensation, adottare le scelte organizzative migliori anche per una struttura complessa e globale.

Questa edizione del master partirà ad ottobre di quest'anno al mese di marzo 2014, data in cui si darà inizio alla parte più pratica del corso, con il project work, lo stage che si completeranno a ottobre 2014. 

Rome Business School
Via del Tritone, 102 – 00187 Roma
Tel: +39 (0)6 40044672
Fax: +39 (0)6 96708812

martedì 6 agosto 2013

Master Risorse Umane

 


La globalizzazione dei mercati e della competizione vedono le risorse umane una sempre più decisiva leva di vantaggio competitivo sia per le imprese che per le organizzazioni non profit.

A fronte del progressivo uniformarsi del know-how tecnologico e di processo è infatti la persona a costituire il vero fattore di differenziazione.

Le competenze, la motivazione, la capacità di innovazione e la complessiva qualità della performance professionale delle persone a determinare il successo di un’organizzazione.

Per questo motivo imprese e istituzioni devono dotarsi di esperti capaci sia di comprendere appieno tale ruolo centrale della persona che di gestirne i processi manageriali connessi, quali selezione, reclutamento, formazione, comunicazione, sviluppo e compensation.

Per questo motivo i professionisti delle risorse umane non devono trascurare la dimensione internazionale che assumono sempre di più tutte le attività, e devono pertanto essere in grado, ad esempio, di conoscere e gestire le dinamiche di diversity management e i profili di complessità delle organizzazioni globali.

Oggi la RBS con il Master Risorse Umane offre una scelta per chi desidera eccellere come professionista delle risorse umane sul mercato del lavoro su scala internazionale, in quanto fornisce tutte le necessarie conoscenze, competenze operative e opportunità professionali e di networking su scala globale.


lunedì 13 maggio 2013

Professioni 2.0: le nuove figure sul mercato

In Italia si consolidano le professioni 2.0, professionisti e PMI che hanno sfondato lavorando con la rete e le nuove tecnologie: ecco le figure emergenti e la mappa italiana. 

Mestieri classici ma rivisitati, nuove professioni (consulenza…), imprenditoria (turismo…): sono i “wwworkers” appena riunitisi Bologna per il primo meeting italiano dei lavoratori della rete. Risultato: 600 partecipanti, 5mila utenti collegati alla diretta streaming, 60 storie di successo, 40 relatori.
Wwworkers è una piattaforma online rivolta a chi si mette in proprio scommettendo in professioni che utilizzano le nuove tecnologie e gli imprenditori delle PMI innovative.
La piattaforma mette a disposizione la mappa italiana dei wwworkers. Dagli eco-artigiani ai consulenti (servizi pubblicitari geolocalizzati, diritto ambientale…), dai commercianti agli imprenditori turistici: molti nativi digitali ma anche tanti over 50, con storie diverse accomunate dalla scelta di puntare sulla rete.
Il meeting Wwworkers  Camp è stata un’occasione per confrontarsi, elaborare proposte (alla politica e alle istituzioni) e sviluppare l’economia della rete partendo dall’esperienza di figure professionali la cui forza è rappresentata dall’integrazione delle nuove tecnologie in lavori più o meno innovativi.
Dal meeting di Bologna sono infatti emerse 10 proposte per far crescere l’economia digitale in Italia puntando su  rappresentanza, welfare, fisco e incentivi, infrastrutture, nuovi luoghi e modelli di lavoro, internazionalizzazione, semplificazione normativa.

Fonte: http://www.pmi.it/economia/lavoro/news/65309/professioni-2-0-le-nuove-figure-sul-mercato.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+PMI.it&utm_content=2013-05-13+professioni-2-0-le-nuove-figure-sul-mercato

venerdì 3 maggio 2013

World Wide Web: avere vent’anni

Il 30 aprile del 1993 il CERN pubblicava il dominio della tripla W, aprendo l'era del Web accessibile. Per l'occasione è stato restaurato il primo sito.

screenshot del primo sito web
Quattro anni dopo la famosa presentazione del fisico Tim Berners-Lee ai colleghi del CERN di Ginevra su un possibile sistema di distribuzione condiviso dei documenti di lavoro tramite Internet, che si prese l’altrettanto famoso commento di «vago, ma eccitante» da parte del suo supervisore Mike Sendall, il WWW divenne una tecnologia roialty-free, aprendo l’era dell’accesso così come la conosciamo. Era il 30 aprile di venti anni fa.
Quel progetto, originariamente concepito per superare i problemi di lettura – all’epoca davvero faticosi – dei diversi formati di conservazione dati che fisici e ingegneri erano continuamente costretti a convertire perché usavano computer diversi, ha fatto molta strada. Per celebrare questi venti anni straordinari sono state messe in campo diverse iniziative, la prima delle quali è l’idea di restaurare il primo sito web della storia.

TheFirtwebsite
è l’account che pubblicizza l’idea di ridare vita a info.cern.ch, raccogliendo anche tante testimonianze su questo anniversario determinante per la storia della Rete.
Ripristinare il primo sito del mondo – ospitato sul computer di Berners-Lee – permette di rivedere come all’epoca erano descritte le caratteristiche di base del web, le istruzioni su come si accedeva ai documenti e su come impostare il proprio server. Nonostante il server originale è ancora al CERN, purtroppo il primo sito web al mondo non è più in linea al suo indirizzo del 1993. Ma è stato riportato qui.
Rolf Heuer, direttore generale del CERN, spiega le ragioni di questa particolare attenzione:
Non c’è settore della società che non sia stato trasformato dalla invenzione, in un laboratorio di fisica, del web. Dalla ricerca al business, all’educazione, il web ha ridisegnando il modo di comunicare, lavorare, innovare e vivere. Il web è un potente esempio dei benefici della ricerca di base per il genere umano.
Sulla pagina speciale del CERN è già possibile trovare documenti da museo di Internet, come la dichiarazione del pubblico dominio del World Wide Web, immagini dei computer sui quali girò il protocollo nelle diverse fasi sperimentali, i grafici originali disegnati da Berners-Lee per spiegare ai colleghi la sua idea. Persino una pubblicità a stampa (PDF) che invitava ad usare il WWW. Poi sappiamo com’è andata.
Vint Cerf, uno dei padri di Internet, ha scritto sul blog del CERN un omaggio al ventesimo compleanno della tripla W:
C’è ancora molto lavoro tecnico e politico da fare per proteggere gli utenti, la rete e i fornitori di servizi dalle cattive intenzioni. Alcune delle soluzioni servono a un cambiamento del comportamenti degli utenti, alcune ai cambiamenti nella tecnologia, alcune ai cambiamenti nella pratica commerciale e l’applicazione della legge internazionale. Le aziende devono rivedere, aggiornare e reinventare le proprie pratiche di sicurezza per tenere il passo con la continua crescita ed evoluzione del WWW e di Internet. (…) Rimane insomma una grande quantità di lavoro da fare per continuare a promuovere e coltivare una cultura della creatività online su scala globale. Gli internauti saranno lì, aiutandosi l’un l’altro, inventando e condividendo, con Internet che coi suoi dispositivi e le applicazioni continua ad evolvere verso un futuro che oggi possiamo solo immaginare.

Fonte: Leggi tutto: http://www.webnews.it/2013/04/30/world-wide-web-avere-ventanni/#ixzz2SEQMMmwA

martedì 30 aprile 2013

Le top 5 priorità del Marketing digitale nella zona APAC

Quando si parla di Marketing digitale si può parlare di tutto e anche di più.

Ma l’infografica sottostante (realizzata in base alla ricerca APAC Digital Marketing Performance Dashboard 2012) e pubblicata sul blog ufficiale di Adobe (The Top 5 Digital Marketing Priorities in APAC 2013), riporta proprio le top 5 priorità per il 2013 della zona APAC (Asia e Pacifico, 52 Paesi).


E proprio in top 5 troviamo “vecchie conoscenze” a noi gradite (e gradite a tutti coloro che dalla mattina alla sera cercano di far comprendere alle aziende, piccole, medie e grandi che, per esempio, i Social non possono più essere ritenuti un “accessorio”).
Nelle Top 5, dicevamo, troviamo:
  1. favorire la crescita e l’interazione della community nei Social Media;
  1. integrare strategie di marketing tradizione con quelle del marketing digitale;
  1. potenziare le attività di ricerca, SEO e Advertising;
  1. attuare una profilazione più accurata dei propri clienti;
  1. migliorare le prestazioni del sito web.
I paesi dell’area APAC hanno anche chiaramente espresso la loro intenzione ad aumentare gli investimenti per questo anno:
  • Il 47% degli intervistati ha dichiarato di voler incrementare il budget dedicato al marketing digitale tra il 10-24% del budget totale di marketing;
  • il 22% ha dichiarato di voler aumentarlo del 25-49%.
Se tornassimo indietro a rileggere tutte le Ricerche di questo tipo, troveremmo una costante valida per tutti gli anni, per tutti i paesi.
Ogni anno l’obiettivo principale del Marketing Management è aumentare (di tanto, poco, pochissimo, ma, comunque, aumentare) il budget da allocare al Marketing digitale: ci sarà un perché? Ovviamente si.
Incrementare gli investimenti in un settore che consente alle Aziende (ormai) di vivere (gli acquisti si fanno online: Shopping online, gli acquisti cresciuti del 165%) non può più essere più vista come un’ opzione ma come un dovere .
In poche parole, investire nell’online non è più una scelta, ma un obbligo, se si vuole rimanere sul mercato e incrementare le fonti di reddito.